venerdì 28 gennaio 2011

Case, nel 2011 i prezzi restano fermi

 

La corsa al ribasso dei prezzi delle case pare sia ufficialmente finita. A decretare la fine dei saldi ci pensa l'ufficio studi di Tecnocasa che ha pubblicato le sue previsioni per l'anno appena iniziato. Secondo la società immobiliare, nel 2011 si confermeranno i segnali positivi registrati anche negli ultimi mesi del 2010, senza però stravolgimenti alla tendenza generale. Niente boom dei prezzi o rincari vertiginosi insomma, ma una situazione di sostanziale stabilità dei costi, con qualche differenza di poco conto tra città a città. Anche il numero di compravendite attese si conferma simile a quello del 2010, con 630mila operazioni previste.

Nelle previsioni per l'anno appena iniziato, gli immobili nelle metropoli più grandi mostrano un comportamento migliore per quanto riguarda il prezzo, con oscillazioni che possono arrivare anche a un incremento del 3%. Buone notizie soprattutto per chi vuole vendere casa a Genova (aumenti fino al 3%), mentre le altre città vedono un incremento massimo del 2%, con l'eccezione di Bari, Palermo e Firenze (oscillazioni dal -1% al +1% per queste tre città). I capoluoghi più piccoli mostrano invece segni discordanti, anche se in nessun caso si prevedono stravolgimenti del mercato degli immobili. Peggio di tutti, ma può essere una buona notizia per chi la casa la cerca, si comporta Modena, con prezzi in discesa dal 2 al 4%, mentre migliora il prezzo a Parma, Avellino, Benevento e Imperia (dall'1 al 3% in più).

E' lo stesso studio di Tecnocasa a precisare però come queste statistiche possano essere disattese. Il comportamento del settore, come è intuibile, sarà in gran parte collegato all'andamento dell'economia e del mercato del lavoro: un nuovo aumento della disoccupazione influirebbe sulla propensione all'acquisto di chi necessita di un finanziamento per acquistare la propria abitazione. In aiuto di chi vuole investire sul mattone vengono però le attuali offerte del settore dei mutui casa, che sfruttano il livello particolarmente basso degli indici di riferimento, soprattutto nella categoria dei variabili.

L'euribor a tre mesi, parametro a cui sono indicizzati gran parte dei mutui a tasso variabile, si aggira intorno all'1,03% mentre l'Irs a 20 anni dei mutui fissi è salito sopra quota 3,8%. Secondo Supermoney, il portale del confronto mutui e delle tariffe, è possibile trovare mutui ventennali a tasso variabile, per un importo di centomila euro, a partire da un taeg del 2,12% e rate da 509 euro, come nel caso del mutuo variabile di CheBanca!. Il corrispettivo prodotto a tasso fisso, per chi non si fida dell'euribor, ha invece un taeg del 4,93% (rata da 648 euro) e costa oggi circa 130 euro in più al mese.

da www.soldionline.it)

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