- si evidenzia un tendenziale peggioramento nel lungo periodo soprattutto per le famiglie più giovani che non hanno una casa di proprietà e per il complesso delle famiglie nei grandi agglomerati urbani dove il relativo vantaggio di un reddito disponibile più elevato viene più che contrastato dalle più alte quotazioni degli immobili;
- il progressivo peggioramento della situazione di lungo andare è imputabile soprattutto all'insoddisfacente andamento del reddito disponibile rispetto ai prezzi delle case, mentre la finanza non soltanto vi contribuisce marginalmente, ma in alcune fasi svolge un ruolo di controbilanciamento;
- da quanto detto si evince che servono risposte di policy in termini sia generali che di politiche specifiche.
Per quanto riguarda la politica economica generale, il tema della modesta crescita del reddito disponibile (in particolare da lavoro dipendente) è importante e richiede risposte che dovrebbero puntare però ad un recupero delle capacità competitive del sistema Paese e non certo a meri incrementi salariali che sganciati da aumenti di produttività sarebbero effimeri. Per quanto attiene alle politiche mirate, esse dovrebbero includere da un lato interventi volti a sostenere soprattutto le famiglie giovani e senza casa di proprietà, cioè la tipologia di famiglia che risulta al presente più penalizzata e dall'altro politiche d'investimenti nell'edilizia agevolata e misure che possano facilitare l'accesso al credito mediante la costituzione di fondi di garanzia.