Come avevamo promesso, abbiamo realizzato un breve vademecum inerente i mutui per gli impianti fotovoltaici. Questa guida speriamo possa tornarvi utile qualora abbiate l'esigenza di dover richiedere un finanziamento per questo scopo.
La guida consta di 6 parti:
1. Chi può chiedere il mutuo;
2. Valutare la durata del mutuo;
3. La scelta tra mutuo a tasso fisso o variabile;
4. Attenti allo spread;
5. CAP e FLOOR: cosa sono?
6. Quali garanzie richiedono le banche?
CHI PUO' CHIEDERE IL MUTUO?
In linea di massima possono finanziare un impianto fotovoltaico i privati, i condomini, le imprese e gli enti pubblici. Oltre alla documentazione della capacità reddituale del soggetto che vuole accedere al finanziamento deve essere presentato il progetto preliminare dell'impianto con la scheda tecnica, il preventivo di spesa dei costi, l'elenco degli eventuali vincoli e delle autorizzazioni del fabbricato interessato alla costruzione. Nel caso dei condomini deve essere presentata anche una copia della delibera assembleare che autorizza la realizzazione dell'impianto e il riepilogo delle tabelle millesimali dei condomini. Potrebbe essere richiesta anche della documentazione aggiuntiva in casi particolari.
VALUTARE LA DURATA DEL MUTUO
Più il tempo del finanziamento è lungo maggiore è la quota di interessi da restituire all'istituto bancario e quindi il costo complessivo. Bisogna tenere presente che si compra dalle banche del denaro ad un costo maggiore rispetto a quello reale, ragion per cui questa quota aggiuntiva erode una parte dell'investimento. Altra cosa da considerare è che spesso le banche applicano il piano d'anmmortamento alla francese, nel quale durante il primo periodo del mutuo si pagano più interessi che capitale. Si tratta di una questione da valutare attentamente se si pensa di avere la possibilità di estinguere il mutuo anticipatamente.
LA SCELTA TRA MUTUO A TASSO FISSO O VARIABILE
La scelta tra mutuo a tasso fisso o variabile è assolutamente soggettiva. Chi ha una certa propensione al rischio e può permettersi di sopportare alcune rate maggiori dovute ad un maggiore costo del denaro, che si potrebbe tradurre per un periodo più o meno lungo in un maggiore esborso di denaro, dovuto al superamento degli introiti del Conto Energia, può scegliere il tasso variabile che, al contrario, garantisce, nei periodi in cui il costo del denaro è basso, una maggiore redditività. Mentre chi vuole essere al sicuro da tali rischi , ma vuole avere ragionevolmente una redditività complessiva inferiore, può scegliere il tasso fisso.
ATTENTI ALLO SPREAD
Lo spread è una variabile molto importante del finanziamento, si tratta, infatti, del ricarico che ogni banca decide autonomamente di aggiungere al tasso di base, dal quale trae il proprio ricavo. Per intenderci, la banca compra il denaro ad un dato prezzo (tasso di scambio interbancario) e lo rivende a chi lo richiede ricaricato di un margine di guadagno, lo spread appunto. Nelle transazioni fra banche, il denaro ha una propria quotazione, che in Europa viene definita Euribor, ovvero "Euro Interbank Offered Rate". L'Euribor rilevato giornalmente, è il tasso a cui l'istituto bancario può comprare valuta. L'erogazione del denaro come finanziamento al cliente dovrà quindi avvenire ad un tasso un po' più alto per consentire alla banca la compensazione delle spese di gestione, i rischi dell'operazione e, non ultimo, il proprio guadagno. Il mutuo a tasso variabile verrà quindi rimborsato secondo un tasso stabilito dal criterio Euribor + Spread, dove l'Euribor è la componente variabile mentre lo spread quella fissa. Anche nel caso di tassi fissi si parla di spread, poiché rappresenta la quota aggiuntiva applicata all'IRS (Interest Rate Swap), una sorta di paracadute con cui le banche si tutelano in caso di rialzo dei tassi di scambio interbancario. Nei finanziamenti a tasso fisso lo spread servirà per calcolare il tasso solo il giorno della sottoscrizione del mutuo, poiché in seguito non potrà subire alcun cambiamento.
CAP E FLOOR: COSA SONO?
Nella scelta di un mutuo per il fotovoltaico potrebbe succedere di imbattersi in concetti oscuri come quelli di CAP e FLOOR. Il primo, se previsto, riguarda il tetto massimo oltre al quale il mutuo a tasso variabile non può andare, mentre il secondo fissa il limite al di sotto del quale non può scendere. Si tratta di caratteristiche da valutare con attenzione poiché possono influenzare la qualità dell'investimento. E' importante ricordare, inoltre, che i mutui ora si possono estinguere anticipatamente nel momento in cui si ha disponibilità di denaro e si possono trasferire da una banca all'altra, nel caso si trovino condizioni migliori, senza alcuna spesa.
QUALI GARANZIE RICHIEDONO LE BANCHE?
La principale garanzia richiesta dalle banche è la cessione dei crediti futuri derivanti dal riconoscimento del contributo da parte del Gestore del sistema elettrico (Gse). Per fare ciò, molti istituti di credito rendono obbligatoria la canalizzazione dell'incentivo erogato dal Gse su un conto corrente dal quale viene prelevata la rata del mutuo. E' possibile che siano richieste anche garanzie reali o personali aggiuntive, oppure altri vincoli e cautele. Si tratta di garanzie che possono avere un costo e quindi sono da inserire nel computo complessivo.
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