lunedì 14 marzo 2011

Mutui: con l’aumento dei tassi a rischio 30mila famiglie

Le rilevazioni di Bankitalia hanno dato l'allarme.

Le previsioni della Banca Centrale Europea, poi, hanno reso il quadro ancora più critico.

E chi non ride di certo sono le famiglie italiane costrette a fare i conti con l'aumento dei tassi - fisso e variabile – sui mutui, dovuto alla forte inflazione che sta caratterizzando l'economia europea in questo periodo di conflitti e rivolte in Nord Africa e Medio Oriente.

In realtà lo scenario messo in evidenza dalla Banca d'Italia è leggermente slegato dal contesto continentale, ma comunque tutt'altro che positivo: se il costo per un finanziamento aumenta, dall'altra parte i depositi sui conti correnti degli italiani sono sempre meno.

Più spese e meno risparmi da parte, insomma.

E poi, come dicevamo, c'è la Bce. La quale ha già annunciato un aumento dei tassi ulteriore rispetto a quello registrato la settimana scorsa: l'Euribor, per la precisione, dovrebbe raggiungere i 3,5 punti percentuali entro la fine del 2014, passando per una crescita lenta e costante.

Sommando i dati di Bankitalia e Bce, la situazione italiana è chiara: con meno denaro a disposizione e i tassi in crescita, le famiglie del Belpaese sono a rischio nonostante siano riuscite a pagare costantemente le rate nei mesi precedenti.

Il Codacons ha effettuato una prima stima, parlando di 30mila famiglie a rischio. Nel conteggio finiscono anche quei nuclei di ceto medio che "ha sempre meno soldi ed è costretto, per far fronte alle spese di tutti i giorni, o ad attingere alle riserve liquide del conto corrente o ad indebitarsi".

"In pratica - commentano dal Codacons - la crisi non riguarda più solo gli individui poveri, ma anche chi, fino al 2008, occupava una posizione intermedia nella distribuzione della ricchezza, come piccoli commercianti ed artigiani".

E in relazione all'aumento dei costi per prestiti e mutui registrato da Bankitalia, il Codacons "rinnova la richiesta al ministro Tremonti di rivedere immediatamente il Decreto 132 del 21 giugno 2010 ampliando le condizioni necessarie per poter sospendere il pagamento delle rate, a cominciare da quella di aver avuto un aumento di rata mensile di almeno il 20%".

da www.ciakprestitiemutui.com

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