sabato 19 marzo 2011

L’Associazione Bancaria Italiana Registra Un Incremento Nella Domanda Dei Mutui A Fronte Di Un Calo Degli Interessi

Nell'ultimo rapporto dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI), aggiornato al mese di Febbraio 2011, è facile accorgersi come, nonostante la Banca Centrale Europea abbia annunciato nei prossimi giorni aumenti imminenti in materia di tassi d'interesse, in Italia continuino a crescere le richieste di mutui e prestiti, a fronte degli interessi che registrano un, seppur leggero, calo.

La richiesta dei mutui non ha invertito minimamente il trend che ha caratterizzato il primo bimestre del 2010. Lo scorso anno nei mesi di Gennaio e Febbraio, le richieste di finanziamenti alle banche italiane hanno registrato un incremento del +7,8%.

Un dato considerato record a quanto si evince dal comunicato dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI), poiché se messo in relazione con la chiusura del 2008 in cui, lo stesso tipo di rilevazione, aveva registrai un -0,8% fa ben sperare in una ripresa del settore.

Su tutto il territorio nazionale, ad oggi, è perciò rincuorante notare l'incremento delle domande per prestiti e mutui destinati all'acquisto della prima casa. Secondo le rivelazioni a seguito della ricerca condotta dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI) si registrerebbe addirittura in Lombardia +22% tra i prestiti oltre a incrementi, nelle Marche e non solo, di 9/10 punti percentuali per quanto concerne i mutui.

A fronte di questa crescita, come annunciato, si evidenzia però un leggero calo per i tassi d'interesse applicati ai mutui immobiliari, che non tange la decisione della Banca Centrale Europea (BCE) e di Bankitalia, che comunque si preparano a far partire gli aumenti.

Nel frattempo però, nonostante l'annuncio di questo aumento, i valori registrati dall'ABI parlano di tasso sui prestiti alle famiglie per comprare casa che scende al 3,05% dal 3,15% di Gennaio. Calo momentaneo, spiegabile però a parere degli esperti attraverso l'effetto statistico dovuto alla ricomposizione in corso tra tra mutui a tasso fisso e variabile (Il ramo delle imprese è invece più stabile: 2,72% a Febbraio dopo il 2,69% di Gennaio).

Il futuro, insomma, se si parla di mutui non appare particolarmente roseo soprattutto se vengono presi in considerazione gli annunci della Banca Centrale Europea secondo cui la crescente inflazione verificatasi in Europa, condurrà ad un aumento graduale dei tassi d'interesse, che – come calcolato nei giorni scorsi – porterà a rate più 'salate' sino a 600 euro annui per gli italiani.

Chi maggiormente risentirà dei rialzi è senza dubbio l'Euribor (indice dei tassi variabili) che dall'1% delle scorse settimane arriverà a toccare molto presto 1,75%. L'incremento si arresterà nel 2014, attorno ai 3,5 punti percentuali.

da www.mutuiprimacasa.org

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