Secondo l'ultimo rapporto trimestrale redatto dall'ABI, Associazione Bancaria Italiana, dal segmento dei mutui casa arrivano segnali positivi di una lenta ma costante ripresa: prezzi degli immobili in leggero calo, compravendite più accessibili e tassi in contrazione, consentono al segmento dei prestiti immobiliari di recuperare terreno.
Emerge, però, un dato allarmante: la richiesta di mutui casa proviene principalmente, anzi quasi esclusivamente, da famiglie o nuclei familiari: i giovani sembrano aver rinunciato al progetto casa. Come è facile pensare, il mercato del lavoro non aiuta certo la pianificazione di spese a lungo termine: contratti atipici e condizioni di precariato sembrano rivelarsi il vero grande ostacolo all'investimento per i meno anziani.
Inoltre dai risultati di un'indagine di mercato svolta da Supermoney.it, emerge che solo il 6% del totale dei mutui erogati sarebbero sottoscritti da precari o giovani lavoratore: nel 4% dei casi il mutuatario risulta essere un lavoratore assunto con un contratto di lavoro a tempo determinato e il 2% con un contratto di lavoro definito atipico.
Acquistare casa e stipulare un mutuo è un passo particolarmente importante, ancor più per un giovane: dallo studio condotto emerge che solo il 30% di quanti richiedono un finanziamento immobiliare ha un'età compresa tra i 18 e i 35 anni. In questa situazione cresce, invece, la percentuale di genitori che richiedono un mutuo per sostenere i propri figli nell'acquisto di una prima casa: una tendenza in netta crescita, come conferma anche lo stesso amministratore delegato di Supermoney che ha condotto lo studio di settore, specchio di una condizione di disagio e sfiducia dei più giovani.
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