lunedì 24 settembre 2012
Dear lucky winner
Brusel.
Dear lucky winner,
We announce today the external draw #209 of the Belgium National Lottery Stake draw held on the 5 September, 2012 (Sat) in Brusel. Your email address was attached to Ticket number BEBR207/510054/BE, With Serial number 99010BR, which won in the 2nd Category. This is a computer ballot system we applied in the selection of winners email addresses
You have been approved for a payment of sum of 1,000,000:00 (One Million Euros) credited to reference Number: MBE110 and Batch No.10050KUBE. To file for your claim, please contact our fiduciary claim Agent;
Mr. Van Rafael
Email: infovanrafael@ymail.com
Tel: 024097730
Please remember to quote your Reference and Batch Numbers along with the following details:
NAME:
MAILLING ADDRESS:
CONTACT ADDRESS:
DATE OF BIRTH:
COUNTRY:
PHONE/FAX NUMBER:
AGE:
SEX;
OCCUPATION:
All prize money must be claimed not later than 30 working days .
Congratulations!!!
Sincerely,
Tjarda Coleman
Zonal Coordinator
martedì 21 agosto 2012
Avevo Bisogno Proprio Partenariato
Avevo Bisogno Proprio Partenariato:
Vi sto contattando in questo modo a causa della necessit e urgenza di questa transazione. Sono un dirigente di una banca in Cina e sono
stati il consulente finanziario e di conto ad un investitore privato che ha un grande deposito nella mia banca.
L'operazione prevede il trasferimento di questo fondo di deposito per un totale di $17.3Million (diciassette milioni, trecento mila
Dollari Americani) a voi nel modo pi legale a causa della morte di questo cliente senza lasciare parenti prossimi.
Assicuro che la transazione al 100% priva di rischi e giuridiche che hanno fatto tutte le opere in sotterraneo a livello locale per un
trasferimento adeguato del fondo nel pi breve periodo ed essendo nato nella citt dove ha sede la succursale della banca.
Non appena ricevo una risposta per il vostro interesse, vi mander i dettagli completi del positivo completamento di questa transazione e
notare che la tua quota sar pari al 50% e il mio sar pari al 50% di questo fondo.
Si prega di contattare sulla mia mail privata sotto per qualsiasi domanda e chiarimento.
Cordiali saluti,
Jan yiu
venerdì 13 aprile 2012
Mutui casa: tassi medi ancora in rialzo a febbraio
I tassi d'interesse, comprensivi delle spese accessorie, sui mutui per l'acquisto di abitazioni erogati nel mese di febbraio alle famiglie sono aumentati lievemente al 4,61% dal 4,55% del mese precedente, mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono aumentati al 10,10% dal 9,91% di gennaio, spiega Bankitalia
L'Italia, pertanto, si muove in controtendenza rispetto a quel che avviene nell'are Euro. La Banca Centrale Europea ha rilevato, infatti, che il tasso medio sui mutui di durata oltre i 10 anni, che rappresentano un terzo dei nuovi mutui ipotecari, è sceso al 3,95% in febbraio dal 4,03% in gennaio. E' sceso anche il tasso medio sui nuovi mutui a tasso variabile.
Diverse le analisi, invece, che si soffermano sul trend delle richieste di mutuo. Secondo una recente ricerca le richieste di mutuo sono calate negli ultimi 9 mesi del 9%, con una riduzione dell'importo medio richiesto, passato dai 160 mila euro ai 146 mila euro, e con un allungamento dell'età del richiedente rispetto a solo un anno fa (dai 36 anni oggi si tocca i 37 anni).
L'immagine che ne deriva è che l'accesso ai mutui casa è diventato sempre più una possibilità limitata a chi già in possesso di risparmi. Qualora non se ne abbia ancora la disponibilità, occorre costruirsi una solida posizione economica e per farlo occorre tempo. Si può allora ipotizzare che l'età media delle richieste subirà nel corso dei prossimi anni ulteriori allungamenti.
I mutui 100% del valore dell'immobile sono diventati sempre più un caso raro, in quanto le banche tendono a erogare prestiti al massimo tra il 60-80% del valore della casa, a fronte di solide garanzie reddituali e patrimoniali. D'altronde la dinamica tutta Italiana dei tassi dei mutui mostra inequivocabilmente che, a parte sporadici casi, le banche tengono ancora stretti i cordoni dei finanziamenti e sono diventate, al contempo, più selettive. E all'orizzonte politiche volte a rilanciare il mercato immobiliare non se ne vedono.
Mutui casa, quando il risparmio incontra i finanziamenti
I mutui offset sono una tipologia di mutui molto diffusa in Inghilterra, meno qui da noi. Rappresentano un finanziamento che permette, al contempo, di trarre vantaggio dalla giacenza del conto corrente, che verrà remunerata con gli stessi interessi del mutuo.
La somma sul conto corrente non sarà, tuttavia, vincolata, ma potrà essere utilizzata per ogni necessità giornaliera, avendo la totale disponibilità degli importi depositati. Ovviamente il tasso sul conto corrente rimane in vita per tutta la durata del mutuo e nel caso in cui la propria liquidità sia superiore a quella del debito residuo, la differenza massima ottenibile non produrrà mai valori al di sotto dello zero.
Esistono due metodologie di calcolo. La prima si base sulla differenza tra saldo del conto corrente e residuo del finanziamento, andando poi a calcolare su quest'ultimo valore gli interessi. La seconda prevede che ad ogni prodotto venga applicato il medesimo tasso di interesse. Sulla giacenza del proprio conto corrente andrà valutata anche la ritenuta fiscale. Delle due metodologie il meccanismo offset migliore e più vantaggioso appare essere il primo.
Sono poche le banche che attualmente offrono questo tipo di mutuo. Il Banco Popolare con il Mutuo Alberto, Iwbank con Mutuo opzione Risparmio offset e Che Banca con Mutuo Risparmio. Il finanziamento offset può essere utile a chi dispone di liquidità o chi crede nel tempo di aumentare la propria giacenza media mensile. Inoltre si è sicuri che in caso di rialzo dei tassi tale tipologia di finanziamento è in grado di limitare l'aumento della rata.
Il mutuo offset attualmente è in genere offerto con tasso variabile (Euribor o BCE). Peccato che non ci siano varianti a tasso fisso. Il che permetterebbe di associare alla sicurezza di un piano di ammortamento il vantaggio derivante dalla giacenza sul conto corrente. Per le banche, che per legge non possono più far raccolta diretta con i mutui, sarebbe un utile strumento di fidelizzazione.
lunedì 26 marzo 2012
Mutui casa: febbraio maglia nera per Crif
Nuovamente in calo la domanda dei mutui ipotecari a febbraio. Secondo la società bolognese di informazioni creditizie Crif si è registrata una flessione del 48% rispetto al corrispondente mese del 2011. Il segno negativo, come nota il Crif, perdura oramai da 14 mesi e tocca a febbraio la maglia nera e il picco peggiore. Tuttavia il dato non rappresenta in sé una sorpresa viste le performance registrate già a partire dall'inizio del 2011.
Analizzando l'andamento della domanda del primo bimestre degli ultimi anni rispetto al precedente si evidenzia come solo il 2012 abbia fatto segnare un ingente calo a doppia cifra. Gli altri anni hanno evidenziato andamenti poco distanti dalla zero, rispettivamente -1% per il 2011, +4% per il 2010 e -2% per il 2009. Confrontando, invece, il primo bimestre dell'anno con gli anni precedenti, emergono cali tutti superiori al 45%.
Va detto che il dato deve essere interpretato alla luce di diversi fattori più volte evidenziati da analisti e media. In primo luogo a calare sono state le domande di surroga e sostituzione, visto anche gli alti tassi tuttora praticati dalle banche; in secondo luogo non va affatto sottovalutata una politica di concessione dei mutui, da parte degli istituti di credito, più selettiva.
Se le domande dei mutui crollano, i prezzi delle case hanno scontato a fine 2011, secondo uno degli ultimi report di Nomisma, una diminuzione dei prezzi dell'8/10%, troppo esigua se la si raffronta con il calo dei mutui ipotecari e non abbastanza per far ripartire il settore delle compravendite immobiliari.
Il rischio è che molte case rimangano invendute. Si tratta della situazione di fatto del 2011 spiega il presidente della Federazione italiana mediatori agenti d'affari Fabio Bianco. I prezzi richiesti da chi vende sono rimasti più o meno gli stessi di due anni fa, ma quello che è cambiato è il prezzo a cui sono disposti a comprare gli acquirenti. Il rischio, se non si riduce la forbice tra i prezzi desiderati dal lato di domanda e offerta di case, è che gli immobili restino invenduti.
domenica 18 marzo 2012
Mutui, la Regione Piemonte pronta a un nuovo piano casa
I mutui casa hanno registrato nel III trimestre del 2011 un calo del 18,1%. E nel frattemo i cordoni della concessione del credito e dei finanziamenti finalizzati all'acquisto di casa si sono ulteriormente ridotti, a danno principalmente delle giovani coppie.
Come se non bastasse, sono anche aumentate le famiglie in difficoltà nel pagare le rate del mutuo. Da un recente studio di Bankitalia sulla Ricchezza delle famiglie, i mutui oramai rappresentano una quota del 41% delle passività finanziarie delle famiglie.Questa situazione è oramai sulla bocca di tutti, ma diverse sono le risposte che si stanno registrando a livello regionale, alcune meritevoli di nota.
E' il caso della giunta regionale del Piemonte che sta lavorando a un nuovo piano casa che prevede sia la costruzione di nuovi appartamenti che un sostegno attivo a chi, a causa della crisi, non riesce a pagare le rate dei mutui già contratti. E' un pacchetto di misure che cercherà di agevolare anche le giovani coppie a trovare appartamenti in affitto o a comprare casa.
Nel 2010 il Piemonte è stata, infatti, la regione dell'Italia settentrionale con il più alto tasso di disoccupazione giovanile. Il nostro obiettivo ha spiegato Cota è duplice: dare impulso al social housing e alle altre forme di edilizia agevolata e fornire garanzie ai giovani che decidono di acquistare la casa di abitazione, superando così la difficoltà crescente ad avere mutui dalle banche.
Chiaramente il quadro delle azioni e delle coperture economiche deve essere ancora definito nel dettaglio, ma già si conoscono alcuni degli operatori che parteciperanno a quest'iniziativa. Innanzitutto la Finpiemonte guidata da Massimo Feira, che fornirà le garanzie necessarie, mentre le risorse per il piano casa saranno recuperate dalla Cassa Depositi e Prestiti. Inoltre dovranno essere definiti i criteri con cui famiglie e giovani coppie potranno ottenere i benefici e le risorse che la giunta regionale metterà in campo.
venerdì 9 marzo 2012
Mutui casa: diminuiscono loan to value e somme richieste
Gli studi di settore confermano le ultime tendenze, ormai in atto, nel ramo dei mutui casa. Le principali indicazioni che se ne derivano riguardano sia la riduzione delle somme medie richieste che la diminuzione del loan to value.
Partiamo da quest'ultimo elemento. Il loan to value è la pecentuale del valore dell'immobile che si intende finanziare attraverso il mutuo. Ormai lontani dai tempi in cui le banche concedevano mutui al 100% del valore dell'immobile, gli istituti di credito guardano con favore chi richiede una percentuale del valore dell'immobile compresa tra il 50-80%. Se a fine 2010 le richieste puntavano a coprire il 75%, oggi la richiesta media si aggira attorno al 63%.
Non necessariamente, dunque, è una scelta deliberata dal cliente, nonché mutuatario. Può, infatti, anche trattarsi del solo modo per ottenere un finanziamento altrimenti impossibile. Ma ad esser diminuito non è solo il loan to value, ma anche le somme richieste, che si sono ridotte del 9%. Se a novembre del 2010, prima del riacutizzarsi della crisi economica, l'importo medio dei finanziamenti era pari a 160.000 euro, oggi si attesta attorno ai 146.000 euro.
L'età media di chi accende un mutuo, tutto sommato, resta sempre la stessa. Era quella di 36 anni nel 2010, mentre oggi la media è di 37 anni. Così come resta stabile anche il valore medio dell'immobile per il quale si accende un finanziamento. Diverso, invece, il discorso per i tassi di interesse.
Se un anno fa il tasso fisso raccoglieva il 47% delle domande, mentre il variabile solo il 27%, ultimamente si registra per entrambi un valore paritetico: 42% per le richieste a tasso variabile e 43% per quelle a tasso fisso. Il fenomeno può essere spiegato con i forti rialzi dei tassi avvenuti negli ultimi mesi, che hanno portato sempre più a preferire i tassi variabili. Se l'Euribor a 3 mesi è a 0,92 punti, l'Irs a 10 anni è a 2,26. A questi valori, chiaramente, andrà sommato lo spread applicato dalle banche.
mercoledì 29 febbraio 2012
Mutui:resta il giallo sulle polizze assicurative
Il Decreto sulle liberalizzazioni è in dirittura d'arrivo al Senato. Da mercoledì 29 febbraio dovrebbe essere al suo esame. Diversi gli emendamenti apportati, come quelli presentati dai relatori Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd). E già si inizia a parlare della loro efficacia o meno.
L'intenzione è ben riassunta dalle affermazioni di Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, che ha affermato che il fine era garantire l'apertura dei mercati, in particolare su banche e assicurazioni. Ma come mai proprio ora?
Non bisogna dimenticare una cosa. Con il provvedimento 2946, in vigore dal 2 aprile, l'Isvap aveva già impedito alle banche e alle finanziarie di ricoprire il doppio incarico di venditori e beneficiari di una polizza quando si stipulava un mutuo o un prestito. In buona sostanza il corto circuito mutui-assicurazioni sembrava essere risolto.
Ma il Governo ha voluto apportare dei correttivi. Nella fattispecie di cosa si tratta? Stando alla vulgata reclamizzata un po' dappertutto si tratterebbe di emendamenti volti da un lato a eliminare l'obbligo di aprire un conto corrente contestualmente ad un mutuo e d'altro canto volti a garantire la libertà di scelta del cliente su quale tipo di polizza assicurativa sottoscrivere. Le banche, gli istituti finanziari e gli intermediari potranno solo presentare due preventivi di differenti gruppi assicurativi.
Ma il punto debole è rappresentato dall'art. 28 secondo il quale le banche, gli istituti di credito e gli intermediari finanziari se condizionano l'erogazione del mutuo alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita sono tenuti a sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi. In buona sostanza gli si riconosce comunque la possibilità di condizionare l'erogazione del mutuo alla stipula da parte del cliente di un contratto assicurativo.
E questo è quanto meno qualcosa di strano se si vuole invece garantire al cliente la piena libertà di scelta, perché è chiaro che molti istituti hanno interesse a condizionarne l'erogazione. Pertanto il giallo non è risolto, con il rischio di vincolare l'erogazione dei mutui a dei contratti accessori, proprio in un momento in cui i mutui segnano una brutta nota d'arresto.
Mutui casa: tassi in aumento anche a gennaio
Tassi in aumento anche a gennaio. La conferma viene dall'Abi, l'Associazione Bancaria Italiana, che fotografa il tasso medio applicato sui prestiti alle famiglie per l'acquisto di abitazioni. Nonostante la situazione economico-finanziaria sembra essere molto migliorata in questi pochi e ultimi mesi, i tassi di interesse dei mutui per la casa restano ancora alti. A farla da padrone ancora lo spread applicato dalle banche, che in molti casi resta sopra il 3,5% con tassi che sfiorano e a volte superano il 7%.
Alto anche il tasso medio misurato dall'Associazione bancaria, che tiene conto sia dei mutui a tasso fisso che dei mutui a tasso variabile. A gennaio ha registrato un aumento dal 3,99% al 4,15%. Si parla, come detto di tasso medio, pertanto l'Abi addebita almeno in parte tale aumento ad una maggior quota di flusso dei finanziamenti a tasso fisso, passata nell'ultimo mese dal 37,6% al 39,2% (era a 31,8% a ottobre).
Il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie è risultato, invece, pari al 4,23%, lo stesso valore del mese precedente e 36 punti base al di sopra del valore di gennaio dell'anno scorso. In assestamento, ma sempre su livelli contenuti, i tassi praticati sulle nuove operazioni alle imprese e alle famiglie: a gennaio 2012 il tasso sui prestiti in euro alle societa' non finanziarie si e' posizionato al 3,95% (4,18% a dicembre 2011).
Se nell'ultimo mese il tasso medio di interesse cresce, nello stesso tempo a gennaio la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane ha registrato una flessione pari a -41% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Questo il dato diffuso dal Crif, che sottolinea come si tratti di un inizio d'anno pesantemente negativo, confermando il constante calo iniziato lo scorso anno e culminato con -46% di novembre e -44% di dicembre, per una chiusura d'anno in saldo negativo del -19%, la prima dopo la serie positiva degli scorsi due anni.
mercoledì 22 febbraio 2012
Mutui casa: tassi in aumento anche a gennaio
Tassi in aumento anche a gennaio. La conferma viene dall'Abi, l'Associazione Bancaria Italiana, che fotografa il tasso medio applicato sui prestiti alle famiglie per l'acquisto di abitazioni. Nonostante la situazione economico-finanziaria sembra essere molto migliorata in questi pochi e ultimi mesi, i tassi di interesse dei mutui per la casa restano ancora alti. A farla da padrone ancora lo spread applicato dalle banche, che in molti casi resta sopra il 3,5% con tassi che sfiorano e a volte superano il 7%.
Alto anche il tasso medio misurato dall'Associazione bancaria, che tiene conto sia dei mutui a tasso fisso che dei mutui a tasso variabile. A gennaio ha registrato un aumento dal 3,99% al 4,15%. Si parla, come detto di tasso medio, pertanto l'Abi addebita almeno in parte tale aumento ad una maggior quota di flusso dei finanziamenti a tasso fisso, passata nell'ultimo mese dal 37,6% al 39,2% (era a 31,8% a ottobre).
Il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie è risultato, invece, pari al 4,23%, lo stesso valore del mese precedente e 36 punti base al di sopra del valore di gennaio dell'anno scorso. In assestamento, ma sempre su livelli contenuti, i tassi praticati sulle nuove operazioni alle imprese e alle famiglie: a gennaio 2012 il tasso sui prestiti in euro alle societa' non finanziarie si e' posizionato al 3,95% (4,18% a dicembre 2011).
Se nell'ultimo mese il tasso medio di interesse cresce, nello stesso tempo a gennaio la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane ha registrato una flessione pari a -41% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Questo il dato diffuso dal Crif, che sottolinea come si tratti di un inizio d'anno pesantemente negativo, confermando il constante calo iniziato lo scorso anno e culminato con -46% di novembre e -44% di dicembre, per una chiusura d'anno in saldo negativo del -19%, la prima dopo la serie positiva degli scorsi due anni.
sabato 4 febbraio 2012
Mutui: 16 mila le domande da coppie gay
Nel 2011 sono state oltre 16.000 le domande di mutuo inviate alle banche da coppie dello stesso sesso, con una predominanza delle coppie formate da due uomini (58%) rispetto a quelle di donne (42%). Il quadro che emerge è quello di un segmento di mercato ancora piccolo, ma comunque significativo.
Se in Spagna le coppie gay possono sposarsi, nel Regno Unito possono adottare un figlio, nel nostro paese, in attesa di essere riconosciute legalmente, ci provano almeno a comprare casa. La notizia, ha affermato Paolo Patanè, presidente nazionale dell'Arcigay, non fa altro che ribadire quello che diciamo da anni e cioè che in Italia migliaia di coppie omosessuali sono una famiglia e che al pari delle altre necessitano di diritti-doveri.
Tornando all'indagine sui mutui, emerge che il 65% delle richieste presentate da coppie omosessuali riguarda i finanziamenti per l'acquisto della prima casa, seguiti a distanza da quelli per surroga (12%) e ristrutturazione (7%). Focalizzandoci sui mutui prima casa, la domanda media per questo tipo di finanziamento è piuttosto elevata: si richiedono più di 190.000 euro, pari al 75% del valore dell'immobile che si intende acquistare.
Il valore così elevato (+18% rispetto a un mutuo prima casa medio) si spiega col fatto che un mutuo cointestato è, per la Banca che lo eroga, più sicuro, e quindi consente ai mutuatari di richiedere una somma più alta. L'età media della coppia al momento della richiesta è di 40 anni, mentre la durata media del finanziamento è di oltre 25 anni. Il tasso variabile è quello più ambito, scelto nel 51% dei casi, contro il 37% delle richieste di tasso fisso.
E il Comune di Milano, con l'istituzione del Fondo anti-crisi del valore di 4 milioni e 166 mila euro e sulla base dell'articolo 4 del DPR 223, sosterrà l'acquisto di una nuova casa anche da parte di coppie di fatto e unioni gay con un contributo fino a 5 mila euro.
lunedì 30 gennaio 2012
Mutui a tasso variabile BCE: dove sono finiti?
I mutui a tasso variabile sono mutui che possono essere indicizzati in base all'Euribor o al tasso BCE. La differenza tra Euribor e tasso BCE, oggi come oggi, non è elevata, con l'Euribor a tre mesi che è persino più basso del tasso BCE (l'Euribor è all'1,14% al 27/01/2012, mentre il tasso BCE all'1,25%).
Ciononostante si sente parlare poco di questa ultima variante dei mutui. Sono le stesse banche a proporre ai loro clienti mutui maggiormente indicizzati all'Euribor. Nel 2009 la quota dei mutui indicizzati al tasso della Banca Centrale Europea era del 2,6%, mentre nel 2010 solo dell'1%. Pertanto diventa lecita la domanda: dove sono finiti i mutui a tasso variabile BCE?
Eppure nel decreto anticrisi del 29 novembre 2008 è stato introdotto l'obbligo per le banche di offrire anche tali tipi di mutui, per evitare il ripetersi di casi analoghi a quelli successi nel 2008, allorché gli indici Euribor decollarono e schizzarono al rialzo fino al 5,28%. Caratteristica dei tassi BCE è, infatti, quella di essere assai meno volatili rispetto all'Euribor, esigenza avvertita, oggi come oggi, da molte famiglie, i cui bisogni non sono solo quelli di diminuire, per quanto possibile, il peso della rata del mutuo, ma anche di proteggersi dalla volatilità dei mercati e da un possibile rialzo degli indici a cui essi sono indicizzati. Nonostante ci siano banche che li offrano, molte fanno sì che tali tipi di mutui siano meno convenienti di quelli indicizzati all'Euribor applicando uno spread più alto.
L'Euribor è, infatti, il tasso a cui un panel di 43 banche (la maggior parte europee, fra cui le italiane Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banca Mps) si prestano denaro tra loro e risente delle difficoltà che queste stesse banche trovano nelle loro attività di fund rising. Tuttavia va ravvisata una recente anomalia. Se i costi di raccolta sono così elevati, come mai l'Euribor resta così basso?
mercoledì 25 gennaio 2012
Mutui prima casa per giovani coppie: è ora di approfittarne
Il tasso medio dei mutui alle famiglie italiane per l'acquisto della prima casa in dicembre è stato del 3,83% contro il 3,70% di novembre. E' quanto emerge dal bollettino dell'Abi. Il documento, dunque, fotografa una situazione di crescente difficoltà per chi vuole accendere un mutuo, soprattuto da parte di quelle giovani coppie pronte a compiere il grande passo.
Ma se una giovane coppia è davvero decisa a compierlo dovrebbe prendere in seria considerazione la possibilità di usufruire del Fondo di garanzia che ha predisposto per lei lo Stato. Ci sono, però, dei prerequisiti: le giovani coppie non devono avere un'età superiore ai 35 anni a testa (cioè per ciascuno dei suoi membri), un reddito non superiore ai 35 mila euro e derivante per non più del 50% da un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
I vantaggi di questi mutui sono duplici. Innanzitutto lo Stato si fa garante del 50% della quota capitale del mutuo concesso e comunque per un ammontare non superiore a €75.000. In secondo luogo le banche sono obbligate ad applicare un tasso d'interesse massimo pari o equivalente a Euribor+ 150 punti base per durate superiori a venti anni e per mutui a tasso variabile (altrimenti Euribor + 120 punti base) e un tasso pari a IRS + 150 punti base per mutui di durata di vent'anni, ma a tasso fisso (per durate inferiori è previsto un tasso pari a IRS + 120 punti base).
Il limite è che non tutte le banche hanno aderito all'iniziativa e che è limitata alle giovani coppie. In sostanza manca ancora in Italia una legislazione a favore dei giovani sia in termini di garanzie (oggi oltre all'ipoteca, l'unico garante è ancora il proprio genitore) sia in termini di tassi agevolati (con tassi alle stelle è comunque difficile l'accesso al credito). Speriamo che in un futuro tale normativa possa rientrare nei piani del nostro Governo e permettere ai giovani di comprarsi una casa tutta loro senza l'aiuto del padre o madre di turno.
lunedì 23 gennaio 2012
Mutui ipotecari in calo nel 2011
Domanda di mutui ipotecari in calo nel 2011 con un -19%, mentre nel 2010 e nel 2009 la dinamica era stata positiva, rispettivamente dell'1 e del 7%. Questo è quanto emerge dall'analisi sull'andamento complessivo della domanda di mutui rilevata su Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif, che raccoglie i dati di oltre 78 milioni di posizioni creditizie.
L'unico dato positivo è stato registrato a febbraio, afferma Enrico Lodi, direttore generale di Credit Bureau Services di Crif. Per il resto tutte le rilevazioni mensili hanno sempre mostrato dati negativi in costante accelerazione, fino a toccare un -46% in novembre, con la chiusura del mese di dicembre sulla stessa scia (-41%).
Le motivazioni vanno cercate, di certo, nel fatto che nel 2011 sostituzioni e surroghe hanno cessato di essere significativamente praticate, mentre nel 2010 avevano rappresentato una buona fetta del mercato dei mutui. Ma l'andamento delle erogazioni dei mutui dipende anche dalla difficile congiuntura economica, che ha portato le famiglie italiane a veder peggiorate le proprie prospettive di reddito nel breve e medio periodo.
A ciò, come ha spiegato Giuseppe Piano Mortari, direttore operativo di Assofin, si aggiungono i problemi di funding che le banche erogatrici hanno incontrato negli ultimi mesi, che le ha portato a rivedere al rialzo il pricing dei mutui e ad adottare politiche di erogazione più selettive rispetto al recente passato. Il riflesso più immediato è stato rappresentato dall'aumento degli spread e dei tassi di interesse.
Ciò non toglie che la stagnazione dei prezzi del mercato immobiliare renda, a tutt'oggi, un'abitazione una forma di investimento finanziario tra le più sicure. Per quanto riguarda, invece, i tassi le minori difficoltà di funding che le banche potrebbero incontrare nel prossimo futuro potrebbero essere compensate dal miglioramento del quadro economico e dalla crescita degli indicatori sottostanti ai tassi dei mutui. Pertanto l'acquisto di una casa e l'accensione di un mutuo può essere interessante anche oggi.
lunedì 9 gennaio 2012
Mutui: inciderà la rivalutazione delle rendite catastali?
Tra gli interventi legislativi presenti nell'agenda del nuovo esecutivo un posto di rilievo lo occupa la rivalutazione delle rendite catastali e immobiliari, altro tassello importante, insieme alla reintroduzione dell'ICI prima casa, per far bilancio in anni di forte crisi debitoria dello stato.
Ma come avverrà l'aggiornamento delle rendite e l'adeguamento al valore di mercato? La novità principale sarà rappresentata dalla scomparsa dei vani che verranno sostituiti dai più moderni metri quadri, un concetto oramai molto diffuso, se non centrale, nella compravendita degli immobili. Verrà inoltre attribuito un peso maggiore in base alla posizione dell'immobile rispetto alla sua età.
Ma a farne maggiormente le spese non saranno tanto gli attuali proprietari, ma i futuri compratori e questo perché, per gli attuali proprietari, l'adeguamento dei valori base sarà abbinato ad una contestuale riduzione delle aliquote, mentre lieviterà inevitabilmente l'imposta di registro che sarà ricalcolata su rendite catastali significativamente maggiorate. In sostanza rappresenterà una voce di costo in più per chi si appresta ad acquistare casa.
Ma non è tutto, perché sarà il valore stesso dell'immobile a cambiare. Un esempio? Ad Ancona le unità abitative presenti nel capoluogo sono in tutto 50.037, di cui circa 28.018 sono abitazioni civili (tipologia A2). Mediamente vengono quotate 2.100 euro al metro quadro, con un valore medio di 117.047€ prima della riforma Monti. Con l'applicazione della riforma il loro valore passerà a 269.465€, con una aumento del 130,22%.
Ciò significherà non solo costi di transazione più cari (a causa dell'imposta di registro), ma anche case più care per chi vuole acquistarle, mentre per i proprietari, più che altro, potrà rappresentare un'ulteriore opportunità. Ci si interroga, pertanto, quale sarà il peso della riforma sulla compravendita di case, considerando che nei primi nove mesi del 2011 le erogazioni dei mutui per l'acquisto di immobili hanno già conosciuto una contrazione del -5,7% e, a causa degli spread, ci si appresta nel 2012 a valori ancora più alti.