lunedì 30 gennaio 2012

Mutui a tasso variabile BCE: dove sono finiti?

I mutui a tasso variabile sono mutui che possono essere indicizzati in base all'Euribor o al tasso BCE. La differenza tra Euribor e tasso BCE, oggi come oggi, non è elevata, con l'Euribor a tre mesi che è persino più basso del tasso BCE (l'Euribor è all'1,14% al 27/01/2012, mentre il tasso BCE all'1,25%).

Ciononostante si sente parlare poco di questa ultima variante dei mutui. Sono le stesse banche a proporre ai loro clienti mutui maggiormente indicizzati all'Euribor. Nel 2009 la quota dei mutui indicizzati al tasso della Banca Centrale Europea era del 2,6%, mentre nel 2010 solo dell'1%. Pertanto diventa lecita la domanda: dove sono finiti i mutui a tasso variabile BCE?

Eppure nel decreto anticrisi del 29 novembre 2008 è stato introdotto l'obbligo per le banche di offrire anche tali tipi di mutui, per evitare il ripetersi di casi analoghi a quelli successi nel 2008, allorché gli indici Euribor decollarono e schizzarono al rialzo fino al 5,28%. Caratteristica dei tassi BCE è, infatti, quella di essere assai meno volatili rispetto all'Euribor, esigenza avvertita, oggi come oggi, da molte famiglie, i cui bisogni non sono solo quelli di diminuire, per quanto possibile, il peso della rata del mutuo, ma anche di proteggersi dalla volatilità dei mercati e da un possibile rialzo degli indici a cui essi sono indicizzati. Nonostante ci siano banche che li offrano, molte fanno sì che tali tipi di mutui siano meno convenienti di quelli indicizzati all'Euribor applicando uno spread più alto.

L'Euribor è, infatti, il tasso a cui un panel di 43 banche (la maggior parte europee, fra cui le italiane Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banca Mps) si prestano denaro tra loro e risente delle difficoltà che queste stesse banche trovano nelle loro attività di fund rising. Tuttavia va ravvisata una recente anomalia. Se i costi di raccolta sono così elevati, come mai l'Euribor resta così basso?

da http://www.mutui.com

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