Gli spread sono in rialzo: sostanziale. La percentuale di guadagno della banca (spread) applicata al tasso di riferimento (Irs, Euribor o Bce) fa registrare un aumento che non da poco. Nei mesi estivi, anche a causa di mercati poco equilibrati e un'incertezza diffusa, molti istituti hanno rivisto i propri tassi, con incrementi che superano anche il 2%, come nel caso di Veneto Banca con un +2.40%.
I problemi alla base di questo aumento notevole degli spread mutui possono essere ricollegati innanzitutto alla crescita del costo di raccolta del denaro ed in secondo luogo riconducibile alla crisi del debito (e connesso rischio di default) e quindi da un alto differenziale nel costo del denaro se rapportato alla situazione di altri Paesi.
Tra gli aumenti più sensibili si registra Veneto Banca, Credem + 2% tondo, Banca Popolare di Vicenza che in base ai prodotti applica maggiorazioni dall'1,90% all'1%, UniCredit + 1,40%e Intesa Sanpaolo con un aumento di + 0,75%. Hanno rialzato gli spread anche Poste Italiane (sui mutui della linea BancoPosta aumentano di 10 punti base, 1.45% e 2.05% su BCE), BNL sale di 25 punti base, Banca Carige arriva 2.10% sul fisso (dall'1.70 di qualche mese fa).
+ 0,75% è l'incremento previsto ad esempio da Banco Popolare e BPM, e Cariparma aumenta in base ai prodotti del + 0,10 al + 0,50%. Ovviamente queste sono solo alcune delle banche che hanno praticato rialzi sui livelli di spread, ma alcuni istituti hanno previsto un blocco dei livelli di spread senza rivedere i tassi applicati (al momento), come ad esempio MPS, UBI Banca o Banco Desio.
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