Anche per Crif, Assofin e Prometeia il 2010 è stato un anno decisamente in ripresa per i mutui immobiliari, quelli destinati dunque all'acquisto della prima casa da parte delle famiglie italiane: la crescita delle erogazioni è del +8,7%. Un dato che comunque si contrappone al -0,2% registrato invece dalle tre associazioni in questa prima metà del 2011.
Nel complesso, comunque, l'incremento è decisamente interessante, perchè dimostra come i consumatori siano tornati ad acquistare casa, ma al tempo stesso sottolinea l'assoluta necessità di un finanziamento, senza il quale è attualmente impossibile, almeno per due famiglie su tre, riuscire ad acquistare casa.
I numeri, come detto raccolti da Crif, Assofin e Prometeia, emergono dalla trentesima edizione dell'Osservatorio sul Credito. All'interno c'è spazio naturalmente per un'analisi "allargata" del settore creditizio italiano, con gli "altri mutui" che fanno registrare un aumento dell'11,5% proseguita anche nel corso del 2011, con il primo trimestre chiuso sul +18,6%.
Dal rapporto si nota comunque come sia complessivamente un atteggiamento di prudenza quello adottato dalle componenti del settore, sia nel sottoscrivere impegni finanziari onerosi e a lunga scadenza, sia da parte degli operatori nel concederli. Tant'è che l'incidenza di mutui a elevato Loan to Value Ratio (oltre l'80% del valore immobiliare) si è più che dimezzata rispetto ai valori toccati prima della crisi.
In chiusura, un flash sulle preferenze in termini di tassi: il variabile rappresenta ancora la strada più praticata, stimolata anche dai bassi tassi di riferimento e dalle formule di protezione per il cliente contro eventuali innalzamenti dei tassi di interesse, come la fissazione di un tasso cap.
Nonostante tutto, i dati aggiornati al Marzo 2011 parlano di un ritorno graduale al tasso fisso (30% dei flussi erogati rispetto al 15% del 2010), favorito naturalmente dal timore di rialzi dei tassi di riferimento e dalle proposte commerciali di alcuni istituti di credito.