sabato 26 novembre 2011

Banche, arriva il no dell’Isvap alle polizze legate ai mutui

Secondo una delibera dell'Isvap, l'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private, le banche non potranno continuare a distribuire e beneficiare delle polizze legate ai mutui immobiliari. La decisione, è arrivata dopo l'incontro con le principali associazioni dei consumatori: Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Federconsumatori, Lega Consumatori, e Movimento Consumatori.

Oggi, infatti, il livello delle commissioni applicate alle polizze assicurative non obbligatorie abbinate ai mutui bancari e finanziari è decisamente superiore a quello che il consumatore si trova a pagare per le stesse polizze quando vengono sottoscritte al di fuori delle convenzioni assicurative stipulate dalle banche. E' urgente perciò, mettere in atto tutte le misure necessarie a creare le condizioni per una loro significativa riduzione.

In quest'ottica le Associazioni dei Consumatori hanno condiviso e appoggiato la norma dell'Isvap di prossima emanazione, che prevede il divieto per le banche di assumere contemporaneamente il ruolo di erogatrici dei mutui, distributrici e beneficiarie delle polizze ad essi connesse, poiché è evidente che si trovano in una situazione oggettiva di conflitto di interesse, che va a nuocere il consumatore.

Come ha spiegato l'Autorità si tratta di una vicenda che oramai si trascina da tempo, dopo l'insuccesso dell'iniziativa di autoregolamentazione operata da Abi e Ania e l'annullamento per vizio procedurale di un primo regolamento da parte del Tar, negli scorsi mesi aveva messo in pubblica consultazione un nuovo regolamento che ribadisce il divieto.

Il mercato delle coperture assicurative legate ai mutui e ai finanziamenti, ammonta a ben 2,5 miliardi di euro annui, l'80% del quale in mano alle banche. L'indagine condotta nell'aprile 2011 dall'Isvap, infatti, ha messo in evidenza come il livello medio delle commissioni praticate dagli istituti di credito ai clienti raggiunge tutt'oggi il 44% con punte fino all'80%, valori abnormi e penalizzanti per il consumatore, già pesantemente vessato dall'attuale condizione di crisi economica, che ha avuto ripercussioni negative anche sul suo potere d'acquisto.

da http://www.mutui.com

Nessun commento:

Posta un commento