venerdì 23 dicembre 2011

Maria De Filippi dixit

 

Trono rosa

Maria De Filippi: "Io ho simpatia per Elisa,penso di averlo dimostrato.. ogni volta che l'avete attaccata ho cercato di proteggerla, quando vedo aggressività nei confronti di una persona se la sento da parte di tutto lo studio compreso chi c'è seduto lì secondo me io la devo difendere e quindi la difendo,ok, però esattamente come difendo Elisa mi viene da difendere Giorgia però penso sia normalissimo che Giorgia quando vede una ragazza come Elisa la sente anni luce lontano da lei. Sinceramente Elisa, con tutto il rispetto delle scelte della vita di cui ho tutto il rispetto perchè ognuno fa quello che crede e quello che vuole finchè rispetta gli altri, io a 19 anni ero più come Giorgia che come Elisa con molta sincerità….se entrava una ragazza come Elisa molto probabilmente alla mia  amichetta del cuore piuttosto che al ragazzo che mi trovo accanto come si sta trovando lei seduta Alessio, qualcosa su elisa l'avrei detta."

(Sermone finito. Andate in pace)

da http://www.isaechia.it/

Mutui, cosa prevede l’Osservatorio sul credito al dettaglio

 

La situazione economica nazionale e internazionale resta in bilico tra recessione e crescita moderata. Dopo l'entusiasmo iniziale che ha accompagnato la manovra Monti e a fronte del surriscaldamento degli spread applicati dalle banche sui mutui, l'Osservatorio sul credito al dettaglio, realizzato e diffuso da Assofin, Crif e Prometeia, fa il punto della situazione.

Nei primi nove mesi dell'anno le erogazioni dei mutui hanno conosciuto una contrazione del -5,7% per i mutui relativi all'acquisto di immobili e del -11,7% per gli altri tipi di mutui, a causa soprattutto del crollo delle surroghe e delle sostituzioni, penalizzate dal crescente aumento degli spread applicati che le ha rese in molti casi non più vantaggiose per le famiglie.

Dopo aver manifestato una buona tenuta nella prima parte dell'anno, rappresentando un'importante alternativa di investimento per le famiglie in un contesto di elevata incertezza sui mercati finanziari e di bassi tassi di interesse, anche i mutui immobiliari hanno manifestato maggiori segnali di rallentamento a partire dai mesi estivi.

Le prospettive di evoluzione del credito alle famiglie nei prossimi anni non lasciano ben sperare e sono condizionate dalla possibilità che lo scenario economico e finanziario peggiori. Si prevede, in buona sostanza, un ulteriore rallentamento e il trend potrebbe migliorare in modo molto contenuto solo nel 2013. Continueranno, infatti, nei primi mesi del 2012 le spinte recessive che derivano dal rallentamento mondiale, ma soprattutto dalla restrizione fiscale e dall'incertezza che ha investito l'area euro.

La nuova fase della crisi rafforzerà gli elementi di criticità sia dal lato della domanda del credito che dal lato dell'offerta. E' evidente, infatti, che la manovra di correzione dei conti pubblici limiterà ulteriormente le risorse finanziarie delle famiglie e la domanda dei finanziamenti. Il reddito disponibile si sta riducendo, in termini reali, per il quarto anno consecutivo.

Ma, d'altro canto, sul lato dell'offerta, resterà anche centrale il tema del funding. Cosicché si prevede che i suoi costi saranno più elevati rispetto alla fase pre-crisi e ne risulterà un'operatività indubbiamente più complessa rispetto al passato, con un'attenzione maggiore sui costi di produzione e di distribuzione.

da http://www.mutui.com

Mutui: tassi in crescita anche per le avvenute richieste

Mutui, già nell'occhio del ciclone a seguito dello scandalo subprime che ha sconvolto la finanza globale nel 2008, tornano alla ribalta anche in questa delicata fase della crisi europea.

Ebbene sì, le banche hanno alzato i tassi di interesse dei mutui ben oltre la percentuale concordata con i clienti, senza preavviso e a pochi giorni dal rogito. A rivelarlo un'indagine svolta dalla rivista Valori, mensile di economia sociale, finanza etica e sostenibilità diretto da Andrea Di Stefano. Anche se non esistono dati ufficiali, da questa febbre di rincaro dei mutui potrebbe essere stato coinvolto chi ne ha fatto richiesto tra maggio e settembre. Vale a dire circa 100 mila persone, che da un giorno all'altro si sono trovate a pagare una rata del mutuo più cara rispetto a quella inizialmente pattuita.

A dare un ampio margine di manovra alle banche è stata una disposizione contenuta nel decreto Sviluppo del Governo Berlusconi, firmato lo scorso maggio, che dal primo luglio ha modificato il metodo di calcolo del tasso di usura, che è passato dal 7,02% al 10,44% per i mutui a tasso fisso, mentre per quelli a tasso variabili dal 4,85% al 7,99%. Le banche hanno così potuto portare i tassi di interesse a livelli che fino a giugno sarebbero stati illegali.

Tutta colpa delle banche? Non solo, perché la crisi finanziaria che sta investendo l'Europa ha reso molto più costoso per le stesse banche fare fund rising e raccolta sul mercato interbancario. Pertanto è auspicabile che i tassi possano, passata la fase più acuta di questa crisi, normalizzarsi in qualche modo. E per fortuna non tutte le banche hanno agito allo stesso modo, pur partecipando tutte egualmente all'aumento dei tassi.

Questa dinamica, inoltre, non ha riguardato solo i tassi di interesse dei mutui, allargandosi anche alle assicurazioni immobiliari , quelle polizze assicurative legate ai mutui, che da aprile 2012 gli istituti finanziari non potranno più sottoscrivere contestualmente al mutuo stesso, secondo un recente provvedimento dell'Isvap.

da http://www.mutui.com

venerdì 16 dicembre 2011

Mutuo per giovani e lavoratori precari

Con l'attivazione del nuovo fondo di garanzia voluto da Abi e dal Ministero della Gioventù, gestito da Consap, anche i giovani e i lavoratori precari possono accedere al mutuo con maggior facilità. Sono stati stanziati, infatti, 50 milioni di euro per consentire alle giovani coppie, ai single con figli piccoli a carico e a chi non ha un lavoro fisso, di ottenere un finanziamento.
La richiesta di mutuo, non può superare i 200 mila euro, con un tasso variabile a cui si aggiunge una commissione bancaria di 150 punti per i mutui di durata superiore ai 20 anni, o pari all'Euribor più 120 punti per i mutui di durata inferiore a tasso variabile. Il tasso massimo sarà pari all'Irs, dunque al tasso fisso, più uno spread di 150 o 120 punti differenziato in base alla durata in caso di mutuo a tasso fisso.
Al mutuo possono accedere le giovani coppie (sposate) con meno di 35 anni, i genitori single con figli minorenni, con residenza in Italia e non in possesso di altre abitazioni, e i lavoratori che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato/determinato. Inoltre, Il reddito complessivo (Isee) deve essere uguale o inferiore a 35 mila euro annui e, non più del reddito imponibile ai fini Irpef deve derivare da un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Anche l'immobile per chi si fa richiesta di mutuo deve rispondere a determinate caratteristiche. Non deve, infatti, superare i 90 metri quadrati, non deve essere di lusso, vale a dire che non può rientrare nelle categorie catastali A1, A8 o A9, e deve chiaramente essere adibito ad abitazione principale. Nella concessione della garanzia, pari al 50% del finanziamento, saranno agevolate in modo particolare le coppie che abbiano la residenza nelle grandi metropoli.

da http://www.mutui.com

giovedì 15 dicembre 2011

Mutuo, è più conveniente investire in conti deposito o alleggerire la rata?

Con la crisi economica la rata del mutuo si fa sempre più pesante e chi ha un'extra liquidità si chiede se sia meglio alleggerire la rata abbattendo il debito residuo del mutuo, o approfittare degli alti rendimenti promessi dalle banche per investire in conti deposito o titoli di Stato.

La strategia migliore, chiaramente, dipende da una serie di fattori come l'ammontare del debito residuo, il livello di rischio dell'investitore, la capcità dell'investimento scelto di generare un buon rendimento.

Se ad esempio, un mutuatario con una quota di capitale residua del mutuo di 100 mila euro ad un tasso del 4,5% da versare in 12 anni, ha a disposizione 20 mila euro come liquidità extra, può decidere se investire su un conto deposito (in questo momento i tassi sono piuttosto vantaggiosi, considerando che viaggiano tutti intorno al 4%) o su BTp, oppure se alleggerire la rata facendo ripartire il nuovo piano di ammortamento da 80 mila euro.

Facendo due calcoli, abbattendo il debito residuo, si otterrebbe un risparmio sugli interessi futuri di 5.920 euro. Ipotizzando, invece, di ottenere un rendimento netto annuo del 2% maturato in 12 anni con una polizza assicurativa si otterrebbe un guadagno di 5.364. In questo caso, risulta più conveniente abbattere la rata del mutuo, tuttavia se il rendimento dell'investiomento è superiore al 2,5% annuo, è senza dubbio più vantaggioso sulla polizza assicurativa, sul conto depositio o sui BTp.

Ipotizzando, infatti, un tasso annuo netto al 4%, i 20 mila euro frutterebbero in 12 anni ben 12.020 euro, ovvero, circa 6 mila euro in pià rispetto a quello che si risparmierebbe sul mutuo. Chiaramente, di fronte alle offerte delle banche e degli istituti finanziari non bisogna prendere tutto per oro colato. Trovare prodotti ad alto rendimento sul lungo periodo, in assenza di rischio, è estremamente raro. Anche se si trova un buon investimento, ci si espone sempre e comunque ad un rischio, proporzionale al rendimento a cui si aspira, mentre abbattendo il mutuo si ha la certezza immediata del risparmio.

da http://www.mutui.com

martedì 13 dicembre 2011

Mutui: le nuove tasse deprimeranno il mercato

Il nuovo governo Monti si appresta a chiedere la fiducia su un pacchetto di misure che contemplano anche il ritorno dell'ICI sulla prima casa, la vecchia imposta comunale sugli immobili, che fu cancellata dal governo Berlusconi nel 2008 e che dovrebbe, stando alle stime ante cancellazione, comportare un gettito garantito di almeno 3 miliardi e mezzo di euro. Sempre che i comuni non propendano, come è probabile, per rivalutare le rendite catastali.

E' molto probabile che i cittadini assisteranno al ritorno dell'Ici sotto la nuova veste dell'Imu, l'imposta municipale unica, che sarebbe dovuta entrare in vigore inizialmente nel 2014. Con questa tassa lo Stato conta di portare nelle proprie casse circa 22 miliardi di euro. Più del doppio di quanto incassava dalla vecchia (e ormai defunta) Ici.

E a premere sul mercato immobiliare, anche se in maniera indiretta, la nuova tassa sui Rifiuti e Servizi, vale a dire la Res, che dovrebbe sostituire la Tarsu e Tia e colpire anche gli affittuari. Allo studio la possibilità di incorporarla nell'Ics, ovvero l'imposta comunale sui servizi, una nuova service tax composta da Tarsu/Tia e addizionale Irpef. Si parla, in questi casi, di un gettito di oltre i 4 miliardi di euro che potrebbero diventare 9,7 in caso di rivalutazione al 15%.

E c'è già qualcuno che parla di una nuova stangata ad un mercato, quello immobiliare,che è già in ginocchio da mesi. A dirlo sono gli immobiliaristi, secondo i quali la situazione è ben peggiore di quella del 1992, quando l'imposta straordinaria immobiliare (Isi) salvò i conti pubblici con l'esborso del 20% delle nuove rendite catastali. Secondo Claudio Zanetti, presidente di Fima Confcommercio, questa volta l'aumento corrisponderà ad almeno al 53% delle rendite. E come se non bastasse a frenare chi vuol vendere casa arriva anche – aggiunge Zanetti – l'obbligo di indicare nella pubblicità classe e indice di prestazione energetica, cioè di possedere una certificazione (Ace) che costa, e non è dato sapere se servirà a vendere, prima o poi, l'immobile.

da http://www.mutui.com

Mutui casa: in calo nel secondo trimestre

Nel secondo trimestre del 2011 i prestiti per acquistare casa sono diminuiti, su base annua dell' 8,1% rispetto al secondo trimestre del 2010. Lo rivela l'Istat, l'Istituto nazionale di statistica.

In particolare quelli con costituzione di ipoteca immobiliare sono diminuiti del 5,3%, mentre i mutui non garantiti da ipoteca immobiliare si sono ridotti del 12,3%. Il numero dei mutui risulta in sensibile aumento soltanto nelle isole (+23,3%), mentre la diminuzione tendenziale osservata nelle città metropolitane (-11,6% per mutui senza costituzione di ipoteca immobiliare e -4,3% per quelli garantiti da ipoteca) è stata minore di quella registrata nelle altre città (rispettivamente -12,7% e -6,0%).

Il fenomeno segue, almeno in parte, il trend delle compravendite di unità immobiliari, che sono diminuite del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2010. Un calo che fa salire a quattro i trimestri negativi consecutivi e che ha riguardato tutte le ripartizioni territoriali con l'eccezione delle Isole dove le compravendite a uso residenziale sono aumentate del 7,6% e quelle a uso economico del 18,7%. Il calo della dinamica dei nuovi mutui è stato segnalato anche dall' Abi che, facendo riferimento all' intero periodo dei primi nove mesi dell' anno, ritiene che il flusso cumulato nel periodo rispetto al 2010 rimane in crescita ma con valori inferiori al 2%.

Tuttavia il calo maggiore registrato nei mutui presenta delle motivazioni in sé per sé specifiche, che possono essere rintracciate nelle crescenti preoccupazioni sull'economia mondiale e nell'aumento del tasso di interesse applicato dalle banche al prestito erogato. Tale aumento è addebitabile soprattutto alla crescita dello spread, in quanto l' andamento dell'Euribor o dell'IRS è stato pressoché stabile. L'Euribor a 10 anni ha registrato il 1° maggio di quest'anno il 3,46% rispetto al 3,23% del 3 gennaio del 2011, mentre l'IRS ha registrato il 1° maggio un valore dello 0,867 contro allo 0,774% del 3 gennaio. Queste alcune delle motivazioni che probabilmente hanno indotto molte famiglie a rinviare la sottoscrizione del prestito a periodi migliori. Non da meno la decisione di molte banche di stringere i cordoni.

da http://www.mutui.com/